Giuseppe e le scarpe magiche
Il primo giorno di scuola si sa è sempre un giorno particolare specialmente se si va in prima media, sei abbastanza grande da capire tante cose ma non abbastanza per giudicare se sono cose buone o meno.
Quel giorno Giuseppe si svegliò di buon ora e fece colazione, si vestì e andò per la prima volta alla scuola media che era vicino casa dopo una bella estate di divertimento.
Finito il primo giorno a scuola, che è sempre una scoperta tra nuovi insegnanti e nuovo compagni, Giuseppe si incamminò verso casa, a metà strada incontrò una strana bancarella colorata di luci e ricoperta di suoni e uno strano venditore vestito da clown (un po' assomiglia al famigerato Pennywise di IT per chi ama zio Stephen King).
Il ragazzino subito fu attratto dalla bancarella che vendeva strane scarpe ma molto belle, il Clown lo invita a misurarle tirando fuori un paio che subito piacque a Giuseppe che però avvertì che non aveva i soldi e che avrebbe dovuto chiedere a mamma il permesso di comprarle.
Di tutta risposta il clown disse che le poteva tenere ma a una sola condizione: le avrebbe dovute indossare sempre.
Il giorno dopo Giuseppe, non ricordando la promessa, era contento di andare in giro con quelle scarpe che si rivelarono subito magiche, gli facevano fare dei salti enormi a tal punto che arrivava a casa saltando il cancello del giardino di casa ma si accorse subito che qualcosa non andava, le scarpe non si toglievano più.
Vani furono i tentativi dei genitori per toglierle e così Giuseppe ed il papà decisero di andare a cercare il clown con la sua strana bancarella.
Trovarono lo strano venditore di scarpe al paese vicino in un mercatino e reclamarono quanto stava accadendo.
Il clown rispose che nessuno fa niente per niente e che avrebbe lasciato le scarpe a Giuseppe solo se le avesse tenute "per sempre" e così senza battere ciglio disse VABBE' e gli restituì le vecchie scarpe e si riprese le nuove ...
...ma ormai era già mattina e la mamma lo svegliò con un bacio per il suo primo giorno di scuola e rise vedendo che Giuseppe aveva dormito tutta la notte senza togliersi le scarpe.
Quel giorno Giuseppe si svegliò di buon ora e fece colazione, si vestì e andò per la prima volta alla scuola media che era vicino casa dopo una bella estate di divertimento.
Finito il primo giorno a scuola, che è sempre una scoperta tra nuovi insegnanti e nuovo compagni, Giuseppe si incamminò verso casa, a metà strada incontrò una strana bancarella colorata di luci e ricoperta di suoni e uno strano venditore vestito da clown (un po' assomiglia al famigerato Pennywise di IT per chi ama zio Stephen King).
Il ragazzino subito fu attratto dalla bancarella che vendeva strane scarpe ma molto belle, il Clown lo invita a misurarle tirando fuori un paio che subito piacque a Giuseppe che però avvertì che non aveva i soldi e che avrebbe dovuto chiedere a mamma il permesso di comprarle.
Di tutta risposta il clown disse che le poteva tenere ma a una sola condizione: le avrebbe dovute indossare sempre.
Il giorno dopo Giuseppe, non ricordando la promessa, era contento di andare in giro con quelle scarpe che si rivelarono subito magiche, gli facevano fare dei salti enormi a tal punto che arrivava a casa saltando il cancello del giardino di casa ma si accorse subito che qualcosa non andava, le scarpe non si toglievano più.
Vani furono i tentativi dei genitori per toglierle e così Giuseppe ed il papà decisero di andare a cercare il clown con la sua strana bancarella.
Trovarono lo strano venditore di scarpe al paese vicino in un mercatino e reclamarono quanto stava accadendo.
Il clown rispose che nessuno fa niente per niente e che avrebbe lasciato le scarpe a Giuseppe solo se le avesse tenute "per sempre" e così senza battere ciglio disse VABBE' e gli restituì le vecchie scarpe e si riprese le nuove ...
...ma ormai era già mattina e la mamma lo svegliò con un bacio per il suo primo giorno di scuola e rise vedendo che Giuseppe aveva dormito tutta la notte senza togliersi le scarpe.